Carlo Durano * Creative Digital Photographer


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Critical notes


Per un racconto di immagini
di Mariangela Rompietti

Artista eclettico e sperimentatore di linguaggi, Carlo Durano alterna il bianco e nero al colore, e sceglie oggi la fotografia digitale a quella tradizionale. Sceglie di operare sull’evidenza della realtà, ma come pretesto per costruzioni percettive che sottintendono una costante riflessione sul nostro tempo. Le sue foto riprendono molti temi: ritratti, paesaggi e immagini per racconti di vita quotidiana. Due i filoni che sviluppa: uno tendente all’informale, l’altro più figurativo. E’ informale quando con la macchina fotografica esplora la natura. E’ conquistato dal paesaggio che vale, più che per se stesso, come categoria mentale. Lo riprende in composizioni dalle geometrie essenziali, smussate da masse di colore dense e calde. In questi lavori c’è la coscienza verso una natura sopraffatta dall’uomo e privata della sua dimensione sacrale. C’è il desiderio di relazionarsi con essa, venerarla, rispettarla. C’è la necessità di riflettere sulle espressioni più contemporanee del rapporto tra uomo e ambiente. Ci sono poi le foto dove la natura è pretesto, evocazione di atmosfere, ma non c’è nulla di metafisico. Si tratta di esperienze critiche, inclini ad una documentazione sociale. E’ il presente, che custodisce la memoria e la tradizione, che si rivela attraverso tante storie private che si fanno universali. La dimensione atemporale sembra restituire un universo lontano, ma l’obiettivo è rivolto alla società attuale. La sensazione è quella di un tentativo di fermare il tempo. La nostalgia per qualcosa che è perduto. Azzerare e ricominciare. Nei lavori più figurativi, al centro c’è l’uomo e il suo stare al mondo. Sceglie i protagonisti tra la gente comune. Attraverso un impianto narrativo semplice e scatti schietti ci racconta la normalità nella quotidianità. Ogni foto è documento di un fatto, di situazioni e di momenti, ma anche di sensazioni e umori. Come nel reportage, lascia parlare le persone fissando spezzoni di vita sociale per indurci a riflettere sulla nostra società, tanto complessa e mutevole. Non c’è sentimentalismo né emotività in questi lavori. Il suo obiettivo è raccontare quello che vede per strada per comunicare quello che prova quando scatta. Nell’ambito della figurazione, anche i ritratti. I soggetti sono volti comuni ripresi in pose studiate. Privilegia il primo piano senza dialogo tra le parti e il soggetto diventa così centro prospettico. Il risultato finale non è una finzione, ma una comunicazione tesa a colpire i sensi. Poi c’è la fotografia digitale: immagini precise e definite accanto a immagini cariche di sfocature e di manipolazioni in un gioco di luci, colori e figure. La presenza umana si fa virtuale in scene che sembrano surreali. Il ritmo visivo crea un’ atmosfera dove il reale si confonde nell’irreale. Ciò che più mi colpisce dei suoi lavori, è il confronto diretto e polemico con la realtà attraverso il medium fotografico. C’è una tensione, una spinta al movimento e alla trasformazione. Il desiderio di creare momenti di discussione attraverso un racconto per immagini. Le sue opere, sottili provocazioni, ci fanno riflettere sulla storia e il suo cambiamento. Attraverso una costante ricerca di una purezza estetica e di perfezione formale, vuole forse trasmetterci un messaggio propositivo?




Carlo Durano,  secondo me.
di  Roberto Zuccalà
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Idealmente ho messo in fila una grande quantità di foto e immagini di Carlo Durano, la sensazione che ho provato è quella di trovarmi d’avanti ad un poliedrico e romantico autore.
Il termine romantico va letto come genere di scrittura del linguaggio usato da Durano, perché del romanticismo ne ha tutte le caratteristiche. Come una melodia, Carlo sviluppa le sue tematiche affidando a poche immagini il ruolo-chiave dell’intero racconto, queste diventano la visione dell’intera espressione… ora svelta, ora lenta, ora frenetica, ora malinconica.
Lo strumento prediletto per l’artista romano, ormai grossetano d’adozione, è il computer, attraverso il quale le sue fotografie subiscono piccole o grandi variazioni. E’ in questa fase che emergono le basi culturali di Carlo, gli studi artistici fatti gli permettono di cambiare la visione delle cose in interpretazione delle stesse. Così, dall’infinita quantità di possibilità espressive da lui trovate, emerge l’elemento lirico e soggettivo di questo speciale ideatore d’immagini.
Fioriscono nelle sue gallerie foto e immagini la cui lettura e percezione è immediata, secca, breve; immagini che sono finalizzate ad una rivelazione immediata dei sentimenti dell’animo umano. Sbocciano anche immagini che sembrano “scritte” di getto, scatti improvvisi, nati sotto l’impulso dell’inattesa visione, dell’immediata ispirazione.
Nella sua vasta produzione di foto e immagini si sviluppano in verità due tendenze diverse… opposte: la produzione che tende all’intimismo e quella – altrettanto forte- protesa al virtuosismo.
Nel primo caso – l’intimismo - Carlo Durano, cerca immagini perlate, soffici, raffinate, destinate – forse - ad un pubblico selezionato, colto, raffinato.  Nel secondo caso, nelle ricerche tendenti ai virtuosismi computerizzati, Durano vuole stordire con effetti speciali, inebriarci con la sua destrezza, portarci a un crescente delirio visivo… e poi dominare su di noi come un re acclamato.



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